Commenti critici - Eufemia Rampi

Vai ai contenuti

Menu principale:

Commenti critici

Biografia
 

Presentazione del mio maestro Professor Silvio Bicchi Junior

Eufemia Rampi, pittrice di forte impegno e lavoratrice tenace. Entra nel campo dell’Arte con impeto in giovane età. E’ artista nell’anima, le sue opere sono di un “Impressionismo” intriso di “Macchiaolismo Toscano”. Nei suoi paesaggi si sente la profondità, è figurativa quel tanto che, il suo lavoro non è mai soggetto all’ “Accademismo”: è libero e la sua libertà la rende sincera, è il suo carattere che esce dai suoi quadri. Ha talento e lo sfrutta a giusta misura: le sue opere piacciono perché il messaggio è chiaro e comprensibile ma mai fotografico. Il suo entusiasmo per l’arte si rispecchio nei suoi quadri; sia una maternità oppure una marina, i soggetti sono vari e nel limite del possibile, tratti dal vero. Chiudo questa mia piccola presentazione, all’’artista Eufemia augurandole sempre più alti successi.


                                                                                                                                              
Lorenzo Fattori

Fin da giovanissima si avvicina alla pittura, si forma presso la scuola del Professor Silvio Bicchi Junior appartenente alla famiglia dei grandi macchiaioli livornesi, diventando anch’ella una pittrice del vero. Eufemia ritrae i soggetti pittorici prescelti “en plein air”; immersa nello spazio-luogo che li contiene, abitandoli e avendo la possibilità di percepire non solo le forme, le luci, i colori ma anche i profumi e le atmosfere. Quali sono i paesaggi dei suoi quadri? Quelli che ognuno di noi può incontrare durante il giorno e non solo la sua terra romagnola.
Le ultime opere dell’artista sono dei monocromi “Viola”, dove riesce a far emergere l’essenza, intrappolata, dell’anima. Si tratta di un colore ricco di significati: nella cultura cattolica simboleggia il tempo di riflessione, di preparazione e di penitenza. E’ conosciuto come il colore dello Spirito ed in effetti, secondo gli studi di Carl Gustav Jung, agisce sull’inconscio dando forza spirituale ed ispirazione. Rappresenta l’unione tra Cielo e Terra, tra Calma e Passione, tra Saggezza e Amore, tra Blu e Rosso. E’ il colore della Trasmutazione, della Metamorfosi, della Conversione. Questo colore esprime una energia pura, atavica: è una forza legata alla vitalità del rosso e all’intimo raccoglimento del blu. La colorazione è un insieme di attesa e di precognizione e come messaggio porta il desiderio di elevazione della coscienza umana fino al raggiungimento del bianco, della pura luce.

Paolo Levi

Eufemia Rampi è pittrice di tradizione. Questo suo paesaggio è di taglio romantico ed è avvolto da un’atmosfera struggente. In una esecuzione di notevole talento, è evidente l’accuratezza dell’autrice nel delineare i dettagli. In questo contesto, il cielo che si sta aprendo al sereno si specchia nella trasparenza di una larga pozza d’acqua, forse un lago, o solo un terreno inondato. I riflessi liquidi e il poetico scenario di alberi sono eseguiti con forte incisività tramite una stesura che svapora quasi nell’informale lirico.  

 


Anna Maria Donato

Gli ultimi dipinti di Eufemia Rampi sono stati realizzati su lino antico, patrimonio di alcune famiglie italiane dei primi del '900, ne ricordo ancora la bellezza nel corredo delle mie nonne e di mia madre. Dire che i suoi dipinti sono belli ed interessanti è riduttivo. Si respira un'aria nostalgica, non come solevano pensare i Greci "nostos algos", dolore del ritorno, ma una dolce nostalgia che riprende e mostra a chi osserva un tempo che è andato, ma che permane da sempre nell'anima. Riconosci questo tempo nelle sfumature viola di un volto, di un gesto, di un dolce paesaggio di Rimini. I personaggi dei quadri sono pensosi, in attesa come se il mondo dovesse rendere loro qualcosa che c'è, che esiste e che comunque appartiene al vivere presente. Il colore viola, che da tempo simboleggio un periodo di transizione, come la fiamma che si accende e mentre brilla, verso la fine del suo ardere, fa vedere una sfumatura viola per arrivare alla piena luce, accentua il valore nostalgico delle figure. Vengono in mente, guardanto i dipinti, le attese, i ritorni, il tempo che va e viene e tutto riconduce alla luce e allo spirito "eterno desiderio dell'uomo in cammino".


Francesco Zingrillo  (dal Tg telesanmarino 19/01/2014 ore 19,15) guarda il video

Il colore viola, l'opera dell'ultima paesaggista riminese
"L'arte gentile" di Eufemia Rampi, la paesaggista riminese formata alla scuola dei macchiaioli toscani, si mostra nel suo laboratorio con le ultime creazioni dalla tradizione contadina alla ceramica artistica mentre sperimenta la tecnica incisoria.

"En plein air" la tecnica degli impressionisti che dipingevano dal vero guardandolo cambiare durante la giornata: lei ha dipinto ciò che ha visto anche alla scuola dei suoi maestri paesaggisti e macchiaioli, la pittura quasi si toccava: concreta ed eterea al contempo.
Il colore viola, poi, è una sfumatura intima e irripetibile dello spettro tra rosso e blu. Gli inglesi lo chiamano "Purple" che non è il violetto (violet) ma più il "lilas" alla francese, del fior di lilla. Eufemia Rampi anela la luce ben oltre il biancore delle sue famose candele cerca la purezza dei materiali come il lino grezzo naturale o la ceramica lucida trasformati in sogni e farfalle.
Il bianco dell'artista, in fondo, contiene ed è contenuto in tutte le tinte dell'anima, ne fa intimamente parte.


Federica Pasini

"Attese e Ritorni"
Nietzsche  sostiene che l'arte è l'espressione più alta dell'uomo e addirittura, dice che l'arte andò in soccorso all'uomo greco che sentiva, secondo lui, l'aspetto orribile e assurdo dell'esistenza.
Eufemia Rampi grazie al suo ciclo di opere romanticamente dipinte su lenzuoli della nonna, inaugura con "Attese e Ritorni" una visione artistica come l'espressione di una volontà vittoriosa, di un'armonia, di un equilibrio perpendicolare infallibile. Con l'espressione artistica della nostra artista, sentiamo appagati i desideri di una vita intensificata, una sopraelevazione del sentimento della vita e uno stimolante della vita stessa.
Attese e ritorni e un ciclo di opere tinteggiate magistralmente con i tenui colori del Viola/Magenta e sembrano profetizzare l'eterno ritorno come destino. La condizione generale dell'uomo è il caos nel senso di mancanza d'ordine, esso è in continuo divenire non ha una condizione di stabilità, questa è la sola certezza che abbiamo.
Attendere in una stazione, in un aeroporto o comunque un qualsiasi non-luogo, dove, come sosteneva l'antropologo Marc Augé, tutti quei luoghi carichi di Essenza, e dove le persone possono mutare e sentirsi libere da se stesse ed interpretare qualsiasi lo si possa prediligere. Luoghi dove che si arrivi o che si ritorni offrono, comunque, il senso della necessità di riaffermarsi e perciò di ritornare eternamente su se stesso. Il divenire che non conosce sazietà, ne disgusto e ne fatica, deve eternamente ritornare per poi partire ancora; Eufemia Rampi con le sue opere ci vuole far riflettere sul pensiero di questa vita, che, quale l'abbiamo vissuta, bisognerà riviverla ancora una quantità innumerevole di volte.
"...andare, venire, salire, scendere tanto fa l'uomo che alla fine muore ".  Zazie sul metrò di Queneau Raimond



Franco Ruinetti

La realtà è affrontata per trarre alla luce dei colori la realtà interiore. Nei paesaggi l’ attenzione vola libera verso l’orizzonte, mentre nella bellezza del giorno e della giovinezza spazia ampio il silenzio.

Elio Succi

Si avvertono subito, quando si incontrano le opere pittoriche di Eufemia Rampi, limpidezza d’occhio e sincerità. Il linguaggio che la distingue e qualifica è quello classico, che oggi si dice figurativo. La tematica spazia dal paesaggio alle nature morte, di vario genere. L’intendimento realistico rappresenta la fedeltà al vero ed il rispetto di esso, ma anche quella capacità mimetica che deriva dal talento, dall’esercizio sostenuto dalla passione. Frequenti i quadri nei quali il mare è protagonista. La vista corre immediatamente alla linea dell’orizzonte e si perde nelle dimensioni della luce, del silenzio, della solitudine, nello spazio fisico dell’infinito e nell’infinito della mente. Interessante la luce del mare, suggestive le corrispondenze tra il cielo e l’immenso specchio dell’acqua. Sostando davanti a queste opere, che attraggono l’attenzione, ci si avvede facilmente che esse non raccontano soltanto scorci marini ma parlano anche dell’artista, della voglia di evasione nel bello e nello stesso tempo del rifugio nel raccoglimento. La ripetizione iconografica degli argomenti privilegiati non condiziona la libertà, che è categoria dell’arte. In qualsiasi quadro si nota una certa sveltezza esecutiva che deriva dalla conquista di uno stile appropriato e sicuro. La mano e l’attenzione non si soffermano sui particolari. Qui non si contano le foglie, perché sono macchie che trascorrono nel verde, cupo o marcio nelle zone ombrose, chiaro in quelle esposte, tendente al biondo negli anticipi d’autunno. I fiori sono note musicali della tavolozza. Siano essi recisi, siano essi considerati nel loro ambiente naturale, intonano una bellezza particolare, che scende in profondità. Non hanno colori chiassosi, ma si possono dire miti e dolci. Accendono la promessa di un sorriso.

 
 
 
 
Torna ai contenuti | Torna al menu